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Il Birrificio Pontino sarà presente a  Terra Madre Salone del Gusto 2018, che si terrà a Torino dal 20 al 24 settembre. Il birrificio artigianale con sede a Latina e attivo dal 2011, sarà uno tra i 45 produttori di birra “slow” provenienti da tutta Italia, selezionato tra i laboratori recensiti nella Guida alle birre 2019 (Slow Food Editore). I mastri birrai italiani porteranno a Torino oltre 250 produzioni a bassa e alta fermentazione, per offrire una possibilità di scelta ampia e variegata tra bionde, rosse, scure, IPA e non solo, tutte da gustare.

“Per noi è un passo molto importante”, sottolinea Egidio Palumbo, amministratore delegato del Pontino. “Essere selezionati da Slow Food ci gratifica del lavoro svolto in questi anni e ci spinge a continuare a lavorare in un territorio non sempre attento alle capacità di sviluppo di piccole realtà imprenditoriali come la nostra. Terra Madre sarà, inoltre, un momento di confronto importante non solo con i birrifici italiani, ma con quelli europei e statunitensi in particolare”, afferma Palumbo.

Sebbene ancora manchi un luppolo di ceppo italiano e gran parte delle materie prime per la produzione di birra artigianale in Italia vengano importati dall’estero, il Birrificio Pontino si è distinto negli anni per alcune birre che hanno voluto omaggiare il territorio. Dalla Magic Circe — Session IPA (India Pale Ale) — in onore del promontorio del Circeo, alla 41°Parallelo, una farmhouse ale con aggiunta di Kiwi giallo IGP prodotto a Latina. “Negli ultimi anni — spiega l’ideatore del birrificio Matteo Boni — grazie anche alla collaborazione con un’azienda agricola di Cori, siamo riusciti a brassare una birra con luppolo di ceppo statunitense coltivato nel nostro territorio”.

A Torino, grazie anche al progetto Agrifood Camp lanciato da BIC Lazio, di cui il Pontino è stato uno dei sostenitori, sarà presentato il primo esempio di luppolo idroponico coltivato in Italia dall’azienda agricola di Fondi ‘Idroluppolo – ’, di Alessio Saccoccio. “Sicuramente realizzeremo una birra con il luppolo idroponico, ma al momento non è la sola novità o collaborazione a cui stiamo lavorando”, spiega Boni. “A breve potrete conoscere e sorseggiare una birra nata in collaborazione con Paolo Carpineti — dell’azienda vinicola Marco Carpineti — brassata con mosto di vitigno Bellone e mosto di birra in egual misura”. Una particolarità tutta italiana che ha già trovato seguito anche all’estero.

Il Birrificio Pontino vi aspetta a Torino, Lingotto area esterna, Piazza della Birra, padiglione 2, stand 5C.

Si avvicina la primavera e con lei i profumi della frutta tropicale. A distanza di un anno dal lancio del progetto Brain Damage, siamo pronti ad esplorare nuovi aromi e profumi. Dopo la versione con aggiunta di Goiaba, una seconda con Cajù & Cajà, una terza con Maracuja e una quarta con il Mango, la prima BD del 2018 sarà caratterizzata dall’aggiunta di ananas.

BRAIN DAMAGE Ananas – (Tropical IPA)

“Only psychos and shamans create their own reality” Terence McKenna

Il punto di partenza è sempre la ricetta base di Brain Damage, dove i malti servono a sostenere il palato e il luppolo è utilizzato principalmente per la massima estrazione degli olii aromatici, donando sentori di frutta tropicale. L’aggiunta di polpa di Ananas rende questa birra una bomba tropicale che manderà in tilt il vostro cervello.

Dati tecnici
Alc. 7,0%
IBU: 10
EBC: 10

POLYKEG 24lt

Progetto BRAIN DAMAGE

Esattamente due anni fa presentammo HopMachine, una birra che si richiamava al periodo pre-proibizionista statunitense: modalità di luppolatura, tre diversi tipi di luppolo e l’utilizzo di cereali a caratterizzarne la struttura. Per festeggiare i suoi primi due anni, abbiamo deciso di dare un nuovo profilo a HopMachine. Il cambio di rotta è dettato dalle moderne tecniche di luppolature, in particolare da un Double Dry Hopping (DDH). Galaxy, Citra e Simocoe i luppoli selezionati e un maggiore utilizzo di cereali, come frumento e mais. Una birra che mantiene nome e stile grafico, ma che cresce e si evolve esaltando quell’aroma floreale e tropicale che ha sempre caratterizzato HopMachine. Il mitra a è di nuovo carico. A voi la scelta!

HOPMACHINE – (DDH Ipa)

HopMachine-DDH

Il passato è alle nostre spalle adesso, ora dobbiamo crescere, la strada per l’inferno è davanti a noi Mikey Knox

Una birra nata nel 2016 e che si rinnova due anni più tardi, attraverso diverse tecniche di luppolatura. In particolare un Double Dry Hopping (DDH). Ai luppoli utilizzati — Galaxy, Citra e Simocoe – un’aggiunta importante di mais e frumento a completare una HopMachine dal colore dorato, un palato morbido e una gradazione alcolica sui sette gradi. Per regalare un aroma floreale e tropicale che stravolgerà i vostri sensi.

Dati tecnici
Alc. 7 %
IBU: 10
EBC: 6

BOTTIGLIA da 33cl – POLYKEG 24lt

CRYO Runner, una birra da bere a tavoletta!

Nel corso della primavera di sei anni fa presentammo ufficialmente la nostra prima birra: Runner Ale, un’American Pale Ale da quasi cinque gradi alcolici, raffigurata da uomo con la sua 24 ore che corre apparentemente senza tempo e direzione. Sei anni sono trascorsi da quelle prime cotte. Un anno, invece, dalla centesima cotta nell’impianto produttivo che da fine 2015 è la nostra seconda casa. Una cotta da ricordare e che ci aveva spinti a cambiare leggermente il profilo della nostra cara Runner per un’edizione ‘Anniversary’. Da una parte il ritorno alle origini, grazie ai malti della Crisp Malting – master maltsters dal 1870 – dall’altra uno sguardo al presente nel mutuare le tecniche delle New England IPA. A distanza di un anno da quella centesima cotta da anniversario, abbiamo pensato di celebrare la ricorrenza regalando un nuovo profilo alla nostra prima nata, dando così vita a CRYO Runner. Un uomo con la sua 24 ore sempre di corsa e affannato, ma congelato nel suo tempo. CRYO Runner nasce grazie all’utilizzo di Luppolina in polvere Cryo, ovvero la nuova frontiera del luppolo. Una polvere naturale ottenuta tramite un processo di frazionamento criogenico dei coni di luppolo per arrivare a mantenere la maggior parte dei composti resinosi e degli olii aromatici. Un vero e proprio concentrato che regala una maggiore aromaticità alla birra. Per la Runner Ale abbiamo utilizzato Citra e Simcoe in luppolina per regalarvi una birra da bere a tavoletta!

CRYO Runner verrà presentata in occasione di Beer Attraction 2018

CRYO RUNNER – (American Pale Ale)

“Come tuo avvocato ti consiglio di andare a tavoletta” Dr. Gonzo

Una Runner mai doma e in continua evoluzione. Per dare vita a CRYO Runner abbiamo utilizzato luppolina in polvere Cryo (Citra e Simcoe), ad esaltare l’aroma di questa American Pale Ale da quasi cinque gradi. Una birra dal colore giallo dorato, leggera e corposa in cui resta delineato quell’amaro finale che ne aumenta la bevibilità.

Alc. 4,8 %
IBU: 50
Colore: ambrato
EBC: 11

Contattaci per maggiori informazioni

BLACK FLAG – (Old Ale – Barrel aged)

L’universo è la mia casa, la voce sommessa di questo mare infinito mi invoca e mi invita a vivere senza catene, la mia bandiera è un simbolo di libertà” Capitan Harlock

Lasciata riposare in botti di Rum Demerara per nove mesi, i profumi e i sapori di Black Flag richiamano vaniglia e uva passa. Una old ale in pieno stile, ad esaltare la complessità dei malti appena tostati, in cui la dolce sensazione inziale si arrende a un finale piacevolmente secco. Corpo pieno, bassa carbonazione e un calore alcolico da otto gradi mai opprimente.

Il consiglio è di berla a vele spiegate.

Dati tecnici
Alc. 8%
IBU: 35
Colore: ambrato
EBC: 35

Cenni storici
Le Old Ale vengono brassate inizialmente a cavallo tra il secolo dei lumi e quello iniziato a suon di impeto e tempesta (Sturm und Drang). Nella ‘perfida Albione’, il termine indicava birre generalmente scure e maltate, grazie anche ai lunghi periodi di invecchiamento in botte. I mesi trascorsi a contatto con il legno, anche dodici in alcuni casi, donavano alla birra un alto grado alcolico, intorno ai sette gradi, e un lieve sapore acidulo, ma mai invadente. Note acide inizialmente associate all’utilizzo di brett presenti nei vecchi birrifici, ma che forse erano figlie di quei lattobacilli contenuti nelle toghe di legno dei barili. Questo spiegherebbe anche la scarsa nota acida, mai pervasiva. Successivamente, però, profitti e mercato spingono i birrifici a produrre birre con una maturazione che non superi i tre mesi, le cosiddette running beers. Si decide quindi che le old ale vengano stoccate e utilizzate come correttivo per le birre più giovani o mild (differenti dalle mild di oggi) o anche per birre più mature o stale. Ma le old ale non erano state pensate per essere birre da taglio, finendo così per restare nei magazzini e utilizzate come moneta per i facchini che si adoperavano in birrificio. Il cambio del calcolo delle tasse sui prodotti alcolici basato sul grado plato decretò la fine produttiva delle old ale. Nel secolo scorso, la ripresa dello stile e un apprezzamento che ha varcato l’Atlantico direzione Stati Uniti.

Nel tentativo di esplorare le diverse vie del gusto ci siamo immersi nella dolcezza dei malti, sperimentando per la prima volta una dessert beer. Ovvero, come trasformare un dolce in una birra e, in particolare, una crostatina di visciole. Tra i malti, l’utilizzo dell’avena dona corpo e masticabilità a questa ale da sei gradi e mezzo, pensata per rendere calde le lunghe e intense giornate di festa. Le note di caramello e biscotto si bilanciano con le visciole in fermentazione, arricchendone l’aroma. L’utilizzo del lattosio lascia in bocca un retrogusto dolce ed invitante, regalando una leggera sensazione di vaniglia. Per donarvi tutta la freschezza e il calore di una crostatina di visciole appena sfornata.

SOURCHERRY PIE debutterà in anteprima giovedì 30 novembre presso il ristorante SATRICVM con un menù ideato dallo chef Max Cotilli. Per essere poi presentata al Cheers 2 di Latina (Piazza del Quadrato) giovedì 7 dicembre.

SOURCHERRY PIE – (Dessert Beer)

Sourcherry Pie

“La cucina di una società è il linguaggio nel quale essa traduce inconsciamente la sua struttura” Claude Levi Strauss

Con Sourcherry Pie si ritorna a girovagare nel Villaggio Globale. Un’esplosione di malto, e avena in particolare a dare corpo e masticabilità a una dessert beer in cui predominano note di caramello e biscotto. Oltre ad arricchire l’aroma, l’utilizzo della visciola in fermentazione alleggerisce la presenza sul palato per questa ale da sei gradi e mezzo, che si frantumerà in bocca come una corposa crostatina di visciole.

Il consiglio è di mangiarla, più che berla.

Dati tecnici
Alc. 6,5%
IBU: 15
EBC: 35

Ben trovati amanti degli eventi del Pontino. Questo mese abbiamo rimandato il nostro appuntamento per l’ultimo venerdì in taproom, che quest’anno vi ha visti assetati, affamati e numerosi più che mai, a partire già dai primi caldi. No per paura del freddo, visto che la nostra taproom è sempre calda e pronta ad accogliervi. Ma per un motivo ben preciso, anzi preferiremmo dire per un menù molto particolare. Giovedì 30, infatti, il Pontino si trasferisce da Saticvum per una serata culinaria a cura dello chef Max Cotilli. In anteprima le due nuove creazioni partorite dal nostro mastro birraio Matteo: Sourcherry Pie e Black Flag, che verranno presentate ufficialmente nelle prossime settimane e di cui, almeno per ora, non vi anticipiamo nulla … bere per credere!

In casa Pontino, si sa, non si sta mai fermi e chi conosce il nostro Egidio, questo lo sa bene. In questi mesi abbiamo macinato km a suon di litri portando i nostri sorrisi infustati e imbottigliati tra festival, serate dedicate e presentazioni che non ci hanno risparmiato il fegato. Sono in arrivo e disponibili dai primi di dicembre i fustini da cinque litri. Ad accarezzare le nuove pareti di questo formato per festaioli non poteva essere che la nostra prima nata: Runner Ale, American Pale Ale sempre in splendida forma. A seguire 5 litri di buio con Hopped Ink, imperial stout in pieno stile da 9% Alc.

Ma novembre passa in fretta, i fusti finiscono in un batter d’occhio e le feste comandate non tardano ad arrivare. Natale con i tuoi? D’accordo, ma qualche giorno prima fossi in voi lo passerei in taproom col Pontino. Ci stiamo preparando a festeggiare il nostro compleanno con voi … Seguici per novità e aggiornamenti!

Il progetto BRAIN DAMAGE nasce nella primavera 2017. Una birra che apre le porte del Pontino nel campo delle hazy, soft and amazing New England India Pale Ale. Come a volerla considerare una madre del genere, abbiamo voluto ricercare e dare vita alle sue prime due figlie, in cui fosse chiara la linea generatrice, ma diversa la caratterizzazione finale. Abbiamo così plasmato due Tropical IPA aggiungendo polpa di frutta tropicale, eliminando quindi la caratteristica torbidezza, ma accentuandone l’amaro. Pur mantenendo il nome anagrafico della madre – Brain Damage – la prima figlia si distingue grazie a un frutto da sempre considerato miracoloso dalle popolazioni della foresta Amazzonica: la Goiaba, la cui polpa richiama note mixate di fragola e arancia; la seconda figlia, invece, prende vita grazie all’unione di frutti tipici brasiliani: Cajù & Cajà, più secco il primo, più agrodolce il secondo.

Con l’arrivo dell’estate Brain Damage e la sua declinazione alla frutta hanno avuto un ulteriore sviluppo. Nascono così Brain Damage con l’aggiunta di polpa di Maracuja e Brain Damage con polpa di Mango. Non cambia la linea generatrice, dove i malti servono a sostenere il palato e il luppolo è utilizzato principalmente per la massima estrazione degli olii aromatici. Con una buona dose di avena e frumento, il luppolo è quindi utilizzato esclusivamente in aroma, regalando un effluvio di frutta tropicale, agrumi e fiori. Con la polpa di frutta a determinare la caratterizzazione finale … L’immaginazione è l’obiettivo della nostra storia!

BRAIN DAMAGE – (New England IPA)

“Only psychos and shamans create their own reality” Terence McKenna

Brain Damage è una New England IPA. Con una buona dose di avena e frumento, che ne conferiscono il classico aspetto torbido e pieno, il luppolo è utilizzato esclusivamente in aroma, regalando un effluvio di frutta tropicale, agrumi e fiori. Il lievito di origine britannica ne accentua ancora di più le note fruttate.

Dati Tecnici
Alc. 7%
IBU: 14
EBC: 12

BRAIN DAMAGE Goiaba – (Tropical IPA)

Brain Damage - Goiaba

“The syntactical nature of reality, the real secret of magic, is that the world is made of words” Terence McKenna

Utilizzando la ricetta base e seguendo la linea generatrice in cui il luppolo è utilizzato principalmente per l’estrazione degli olii aromatici, l’aggiunta di polpa di Goiaba rende questa Tropical IPA di un colore giallo chiaro e limpido, dove le note amaricanti sono ben bilanciate alla freschezza del frutto.

Dati Tecnici
Alc. 7%
IBU: 18
EBC: 9

BRAIN DAMAGE Cajù + Cajà – (Tropical IPA)

Life lived in the absence of the psychedelic experience that is life enslaved to the ego Terence McKenna

Si parte dalla ricetta base seguendo la linea generatrice in cui il luppolo è utilizzato principalmente per l’estrazione degli olii aromatici, a caratterizzare un profilo tropicale. L’aggiunta di polpa di Cajù per un 40% dona a questa Tropical IPA un aroma secco e deciso, equilibrato dal profilo agrodolce della polpa di Cajà per un 60%.

Dati Tecnici
Alc. 7%
IBU: 16
EBC: 9

BRAIN DAMAGE Maracuja – Tropical IPA

“The imagination is the goal of history. I see culture as an effort to literally realize our collective dreams.” Terence McKenna

Il punto di partenza è la ricetta base di Brain Damage, dove i malti servono a sostenere il palato e il luppolo è utilizzato principalmente per la massima estrazione degli olii aromatici, donando sentori di frutta tropicale. Con la sua caratteristica dolce-acidula, l’aggiunta di polpa di Maracuja rende questa Tropical IPA passionale, esotica e esplosiva. Lasciate correre l’immaginazione e vi ritroverete su una spiaggia brasiliana.

Dati Tecnici
Alc. 7%
IBU: 16
EBC: 9

BRAIN DAMAGE Mango – (Tropical IPA)

“If you don’t have a plan, you become part of somebody else’s plan” Terence McKenna

Il punto di partenza è la ricetta base di Brain Damage, dove i malti servono a sostenere il palato e il luppolo è utilizzato principalmente per la massima estrazione degli olii aromatici, donando sentori di frutta tropicale. L’aggiunta di polpa di Mango rende questa Tropical IPA ancor più corposa e aromatica. Se non avete ancora un piano per l’estate è la birra giusta per immaginarne di nuovi.

Dati Tecnici
Alc. 7%
IBU: 16
EBC: 9

Con le festività in arrivo, abbiamo chiesto ai 2cuochiadomicilio di prepararci una ricetta con una delle nostre figlie, la Alaaf Kölsch: una birra ad alta fermentazione, dai profumi leggermente fruttati e un aroma maltato. Matteo e Luca, oltre ad essere degli ottimi amici, sono stati gli artefici di una splendida serata presso la nostra taproom in versione estiva, dando sfogo alla loro creatività con uno strepitoso fish&chips. Naturalmente la pastella era preparata con una nostra birra. Se ne volete sapere di più potete contattare i 2cuochiadomicilio sulla loro pagina Facebook!

Ma torniamo alla ricetta di questo mese:
Aspic del Pontino, gelatina alla Alaaf Kölsch con baccalà e cipolla rossa caramellata

Per prima cosa la gelatina.
Prepariamo un brodo vegetale. In un pentolino poniamo acqua, birra e poi nell’ordine carota, sedano e cipolla. Aggiungiamo il sale (q.b.) e lasciamo cuocere a fuoco basso per una ventina di minuti. Successivamente filtriamo andando ad aggiungere acqua fino a doppiarne il volume. Per addensare il tutto, si può ricorrere alla tradizionale colla di pesce oppure agar-agar, ingredienti che farete sciogliere in un po’ di brodo. Adesso non ci resta che unire il liquido ottenuto al brodo vegetale e lasciar raffreddare la gelatina a temperatura ambiente.

Dopo la gelatina passiamo al baccalà e alla cipolla caramellata.
Il baccalà va lessato insieme ad una foglia di alloro, tagliato e saltato in padella con un filo d’olio e se preferite anche con un filo di latte. Tagliamo le cipolle a rondelle, irroriamole d’olio evo e passiamole in forno a microonde. Trasferiamole quindi in una padella, aggiungiamo zucchero e birra. Cuociamo il tutto a fuoco basso fino a che non risulteranno caramellate.

A questo punto non resta che comporre l’Aspic.
Scegliamo la nostra formina. Inseriamo all’interno pellicola da cucina in modo da rendere più semplice la successiva operazione di estrazione. Versiamo un po’ di gelatina sul fondo, lasciamo freddare e poi aggiungiamo il baccalà e la cipolla caramellata. Versiamo altra gelatina e aspettiamo che il tutto solidifichi magari inserendo i preparati in frigo per una mezz’ora. Nell’attesa potete bere un’ottima Kölsch.

Se volete cimentarvi, non esitate a fornirci i vostri feedback!
Buon appetito e salute a voi. Cheers!

Ma perché con la birra si cucina? Con quella artigianale sicuramente. Se poi è del Pontino, tanto meglio 😉

Abbinamenti
Spesso gestori di pub, ristoranti e più in genere locali che hanno le nostre birre in lista ci chiedono quali possano essere gli abbinamenti gastronomici. Tolto che a noi piace berla sempre, convinti che una buona birra artigianale possa anche sostituire un pasto, come ad esempio andare avanti a Zitella come fa il nostro mastro birraio quando è a dieta, alcune birre si legano meglio con alcuni sapori piuttosto che con altri. Ad esempio la nostra prima nata, La Runner Ale, un’American Pale Ale da quasi cinque gradi, si abbina alla perfezione con le ribs o comunque con cotture al bbq o alla piastra, principalmente carne rossa. La Olim Palus, una India Pale Ale da oltre sei gradi, si può abbinare a porchetta e affettati, come ad esempio il nostrano prosciutto di Bassiano. Qualche oliva itrana o di Gaeta e il tagliere è servito. La Orange Poison, l’Italian Pumpkin Ale che il mastro birraio Matteo ha riletto seguendo l’antica ricetta del tortello di zucca alla mantovana, può accompagnare non solo i tortelli, ma piatti in abbinamento alla materia prima e pertanto combinati alla stagionalità autunnale. Anche con torte e biscotti secchi a base di pasta frolla e/o speziati è perfetta. La Alaaf Kolsch, stile Kolsch appunto, si accompagna bene con stuzzichini, tartine e più in in generale con gli antipasti. C’è inoltre da dire che in Germania, essendo la Kolsch uno stile di birra tedesca ad alta fermentazione, viene servita per accompagnare lo stinco di maiale.

Menù degustazione
E poi ci sono loro, i grandi chef come Maximiliano Cotilli di Satricvm che dipinge una cena di sapori e colori. Si parte da un antipasto di tacos, guacamole e burritos accompagnato da La Calavera, una lager brassata con un ceppo di lievito messicano, per arrivare al dolce con cioccolato al 72%, caffè, aria di rosmarino, da assaporare con la Rosemary’s Stout. In mezzo una seconda portata con ostrica, pancetta, pane nero e more, addolcito dalla More Uxorio, fruit porter alle more; salmone affumicato e aglio nero servito con Runner Ale e Olim Palus; costine single malt e mela, che si legano perfettamente al caramello e alle note tostate della Go Black (Black IPA) e all’amaro profondo della Purple Ale, una double IPA senza mediazioni. Passando poi al tortello di zucca, mostarda e amaretti da degustare con una birra che avrete già immaginato … lasciando all’ Hopped Ink, una Imperial Stout invecchiata in botte, il compito di accompagnare una pie di cinghiale e rapa rossa. Fate attenzione al rivolo di saliva che pende dalle vostre labbra 😉

Insomma, idee e stili che richiedono il giusto tempo per bere e degustare. Senza dimenticare che la vera differenza la fa il vostro palato e il vostro naso, che saprà accompagnarvi nei vostri personalissimi percorsi.

In Cucina
Ma noi, si sa, la birra non la facciamo e basta. Certo che la beviamo, ma la utilizziamo anche per cucinare e non solo per abbinare. Avete mai provato a marinare delle ribs con la Rosemary’s Stout? Per brassare questa oatmeal stout, decisamente scura e che sprigiona profumi tostati, accompagnati da note dolci e speziate, aggiungiamo piccole quantità di rosmarino selvatico del promontorio del Circeo. Il dolce riposo con questa birra conferisce alla carne un sapore del tutto unico. Se a Latina non manca né sole, né tantomeno spazio all’aperto per un buon barbecue, per i cocineros indoor vi suggeriamo i consigli dell’amica Alice in Beerland, che con la nostra figlioccia ha pensato bene di preparare un controfiletto di vitello con zucchine al rosmarino. Oppure potete fare come Marco del BBQ Suqulento Team che con la Rosemary’s ha preparato un panino ‘Pepper Stout Beef’.

Dalla Rosemary’ alla 41°Parallelo: una birra brassata con l’aggiunta di Kiwi giallo IGP della pianura pontina, legata in un gioco di parallelismi con la Nuova Zelanda. E’ sempre Alice a regalarci nuove idee e ricette, come nel caso di questo Millefoglie di pane carasau zucchine e ricotta. Della Orange Poison — premio Grande Birra Slowfood e due boccali Gambero Rosso – si parlava prima nella versione abbinamenti. Ma Alice è andata oltre e ha pensato che questa nostra birra potesse sposarsi meravigliosamente con delle costolette d’agnello in crosta di mandorle con purea di zucca. Se invece preferite cucinare carni bianche e solitamente sfumate il tutto con del vino bianco, beh, provate con una Kolsch o una Mosquito Pale Ale e raccontateci il risultato.

In attesa della prossima puntata, se avete ricette, idee e amate bere e cucinare, scriveteci!

Salute e buon appetito!