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Il 17 marzo si festeggia in Irlanda il giorno di San Patrizio, patrono e simbolo della cristianità dell’isola. Il Saint Patrick’s Day non è solo una festività religiosa, ma una celebrazione della cultura irlandese e una tra le ricorrenze più celebrate al mondo, soprattutto dalla diaspora irlandese. Negli anni ha assunto un profilo anche molto commerciale e ai colori verdi si sono associati quelli neri della Guinness, fondata a Dublino nel 1759. A quanto pare, sembra che una pinta della nota stout fosse sollevata in onore del santo sin da quando Arthur Guinness fondò il suo birrificio. Storie, marketing e commercializzazione hanno fatto in modo che il 17 marzo la nera di Dublino venga bevuta in oltre 150 Paesi nel mondo.

Sin dall’inizio, noi del Birrificio Pontino abbiamo cercato di dar vita, da diverse angolazioni, a birre scure e in particolare alle stout, cercando di far emergere in ognuna di esse un suo profilo distintivo e caratterizzante.

La ROSEMARY è una oatmeal stout che sprigiona profumi tostati, accompagnati da note dolci e speziate. Se il nome vuole omaggiare Rosemary’s Baby di Roman Polanski, film drammatico del 1968, nel brassarla abbiamo voluto omaggiare il promontorio del Circeo: luogo magico e misterioso. Traendo dalle sue pendici rosmarino selvatico che dona alla Rosemary un leggero aroma balsamico. “La sua energia sovvertirà il mondo, e durerà più a lungo della vita”.

La ricerca e la sperimentazione ci ha condotti a scendere nei meandri più scuri e neri, in quella notte che per Jim Morrison era il “pozzo nero” dove intingere inchiostro per le proprie poesie. Nasce così la HOPPED INK, una imperial stout con sei tipologie di malti che donano profumi e aromi di caffè liquirizia e cioccolato. Un birra che abbiamo lasciato poi riposare anche in botti che un tempo contenevano sagrantino e amarone. Dando così vita alla sua versione ‘barrel aged’.

Fino ad arrivare all’ultima nata, che avete apprezzato e lodato in occasione di Beer Attraction 2017. Una tropical stout che come tipologia non è molto nota all’interno dei nostri confini, perché legata ai paralleli caraibici a cui ci siamo ispirati. La BARBANERA, infatti, prende dai Caraibi lo zucchero di canna che, oltre ad alzarne i livelli alcolici fino a sette gradi, dona a questa stout sentori di spezie e una leggerissima nota di affumicatura. I profumi del malto vengono accompagnati da una extra luppolatura di equinox a richiamare note tropicali.

Tre diverse sotut per tipologia e carattere per brindare al trifoglio verde!