Articoli

Con le festività in arrivo, abbiamo chiesto ai 2cuochiadomicilio di prepararci una ricetta con una delle nostre figlie, la Alaaf Kölsch: una birra ad alta fermentazione, dai profumi leggermente fruttati e un aroma maltato. Matteo e Luca, oltre ad essere degli ottimi amici, sono stati gli artefici di una splendida serata presso la nostra taproom in versione estiva, dando sfogo alla loro creatività con uno strepitoso fish&chips. Naturalmente la pastella era preparata con una nostra birra. Se ne volete sapere di più potete contattare i 2cuochiadomicilio sulla loro pagina Facebook!

Ma torniamo alla ricetta di questo mese:
Aspic del Pontino, gelatina alla Alaaf Kölsch con baccalà e cipolla rossa caramellata

Per prima cosa la gelatina.
Prepariamo un brodo vegetale. In un pentolino poniamo acqua, birra e poi nell’ordine carota, sedano e cipolla. Aggiungiamo il sale (q.b.) e lasciamo cuocere a fuoco basso per una ventina di minuti. Successivamente filtriamo andando ad aggiungere acqua fino a doppiarne il volume. Per addensare il tutto, si può ricorrere alla tradizionale colla di pesce oppure agar-agar, ingredienti che farete sciogliere in un po’ di brodo. Adesso non ci resta che unire il liquido ottenuto al brodo vegetale e lasciar raffreddare la gelatina a temperatura ambiente.

Dopo la gelatina passiamo al baccalà e alla cipolla caramellata.
Il baccalà va lessato insieme ad una foglia di alloro, tagliato e saltato in padella con un filo d’olio e se preferite anche con un filo di latte. Tagliamo le cipolle a rondelle, irroriamole d’olio evo e passiamole in forno a microonde. Trasferiamole quindi in una padella, aggiungiamo zucchero e birra. Cuociamo il tutto a fuoco basso fino a che non risulteranno caramellate.

A questo punto non resta che comporre l’Aspic.
Scegliamo la nostra formina. Inseriamo all’interno pellicola da cucina in modo da rendere più semplice la successiva operazione di estrazione. Versiamo un po’ di gelatina sul fondo, lasciamo freddare e poi aggiungiamo il baccalà e la cipolla caramellata. Versiamo altra gelatina e aspettiamo che il tutto solidifichi magari inserendo i preparati in frigo per una mezz’ora. Nell’attesa potete bere un’ottima Kölsch.

Se volete cimentarvi, non esitate a fornirci i vostri feedback!
Buon appetito e salute a voi. Cheers!

Ma perché con la birra si cucina? Con quella artigianale sicuramente. Se poi è del Pontino, tanto meglio 😉

Abbinamenti
Spesso gestori di pub, ristoranti e più in genere locali che hanno le nostre birre in lista ci chiedono quali possano essere gli abbinamenti gastronomici. Tolto che a noi piace berla sempre, convinti che una buona birra artigianale possa anche sostituire un pasto, come ad esempio andare avanti a Zitella come fa il nostro mastro birraio quando è a dieta, alcune birre si legano meglio con alcuni sapori piuttosto che con altri. Ad esempio la nostra prima nata, La Runner Ale, un’American Pale Ale da quasi cinque gradi, si abbina alla perfezione con le ribs o comunque con cotture al bbq o alla piastra, principalmente carne rossa. La Olim Palus, una India Pale Ale da oltre sei gradi, si può abbinare a porchetta e affettati, come ad esempio il nostrano prosciutto di Bassiano. Qualche oliva itrana o di Gaeta e il tagliere è servito. La Orange Poison, l’Italian Pumpkin Ale che il mastro birraio Matteo ha riletto seguendo l’antica ricetta del tortello di zucca alla mantovana, può accompagnare non solo i tortelli, ma piatti in abbinamento alla materia prima e pertanto combinati alla stagionalità autunnale. Anche con torte e biscotti secchi a base di pasta frolla e/o speziati è perfetta. La Alaaf Kolsch, stile Kolsch appunto, si accompagna bene con stuzzichini, tartine e più in in generale con gli antipasti. C’è inoltre da dire che in Germania, essendo la Kolsch uno stile di birra tedesca ad alta fermentazione, viene servita per accompagnare lo stinco di maiale.

Menù degustazione
E poi ci sono loro, i grandi chef come Maximiliano Cotilli di Satricvm che dipinge una cena di sapori e colori. Si parte da un antipasto di tacos, guacamole e burritos accompagnato da La Calavera, una lager brassata con un ceppo di lievito messicano, per arrivare al dolce con cioccolato al 72%, caffè, aria di rosmarino, da assaporare con la Rosemary’s Stout. In mezzo una seconda portata con ostrica, pancetta, pane nero e more, addolcito dalla More Uxorio, fruit porter alle more; salmone affumicato e aglio nero servito con Runner Ale e Olim Palus; costine single malt e mela, che si legano perfettamente al caramello e alle note tostate della Go Black (Black IPA) e all’amaro profondo della Purple Ale, una double IPA senza mediazioni. Passando poi al tortello di zucca, mostarda e amaretti da degustare con una birra che avrete già immaginato … lasciando all’ Hopped Ink, una Imperial Stout invecchiata in botte, il compito di accompagnare una pie di cinghiale e rapa rossa. Fate attenzione al rivolo di saliva che pende dalle vostre labbra 😉

Insomma, idee e stili che richiedono il giusto tempo per bere e degustare. Senza dimenticare che la vera differenza la fa il vostro palato e il vostro naso, che saprà accompagnarvi nei vostri personalissimi percorsi.

In Cucina
Ma noi, si sa, la birra non la facciamo e basta. Certo che la beviamo, ma la utilizziamo anche per cucinare e non solo per abbinare. Avete mai provato a marinare delle ribs con la Rosemary’s Stout? Per brassare questa oatmeal stout, decisamente scura e che sprigiona profumi tostati, accompagnati da note dolci e speziate, aggiungiamo piccole quantità di rosmarino selvatico del promontorio del Circeo. Il dolce riposo con questa birra conferisce alla carne un sapore del tutto unico. Se a Latina non manca né sole, né tantomeno spazio all’aperto per un buon barbecue, per i cocineros indoor vi suggeriamo i consigli dell’amica Alice in Beerland, che con la nostra figlioccia ha pensato bene di preparare un controfiletto di vitello con zucchine al rosmarino. Oppure potete fare come Marco del BBQ Suqulento Team che con la Rosemary’s ha preparato un panino ‘Pepper Stout Beef’.

Dalla Rosemary’ alla 41°Parallelo: una birra brassata con l’aggiunta di Kiwi giallo IGP della pianura pontina, legata in un gioco di parallelismi con la Nuova Zelanda. E’ sempre Alice a regalarci nuove idee e ricette, come nel caso di questo Millefoglie di pane carasau zucchine e ricotta. Della Orange Poison — premio Grande Birra Slowfood e due boccali Gambero Rosso – si parlava prima nella versione abbinamenti. Ma Alice è andata oltre e ha pensato che questa nostra birra potesse sposarsi meravigliosamente con delle costolette d’agnello in crosta di mandorle con purea di zucca. Se invece preferite cucinare carni bianche e solitamente sfumate il tutto con del vino bianco, beh, provate con una Kolsch o una Mosquito Pale Ale e raccontateci il risultato.

In attesa della prossima puntata, se avete ricette, idee e amate bere e cucinare, scriveteci!

Salute e buon appetito!