BLACK FLAG – (Old Ale – Barrel aged)

L’universo è la mia casa, la voce sommessa di questo mare infinito mi invoca e mi invita a vivere senza catene, la mia bandiera è un simbolo di libertà” Capitan Harlock

Lasciata riposare in botti di Rum Demerara per nove mesi, i profumi e i sapori di Black Flag richiamano vaniglia e uva passa. Una old ale in pieno stile, ad esaltare la complessità dei malti appena tostati, in cui la dolce sensazione inziale si arrende a un finale piacevolmente secco. Corpo pieno, bassa carbonazione e un calore alcolico da otto gradi mai opprimente.

Il consiglio è di berla a vele spiegate.

Dati tecnici
Alc. 8%
IBU: 35
Colore: ambrato
EBC: 35

Cenni storici
Le Old Ale vengono brassate inizialmente a cavallo tra il secolo dei lumi e quello iniziato a suon di impeto e tempesta (Sturm und Drang). Nella ‘perfida Albione’, il termine indicava birre generalmente scure e maltate, grazie anche ai lunghi periodi di invecchiamento in botte. I mesi trascorsi a contatto con il legno, anche dodici in alcuni casi, donavano alla birra un alto grado alcolico, intorno ai sette gradi, e un lieve sapore acidulo, ma mai invadente. Note acide inizialmente associate all’utilizzo di brett presenti nei vecchi birrifici, ma che forse erano figlie di quei lattobacilli contenuti nelle toghe di legno dei barili. Questo spiegherebbe anche la scarsa nota acida, mai pervasiva. Successivamente, però, profitti e mercato spingono i birrifici a produrre birre con una maturazione che non superi i tre mesi, le cosiddette running beers. Si decide quindi che le old ale vengano stoccate e utilizzate come correttivo per le birre più giovani o mild (differenti dalle mild di oggi) o anche per birre più mature o stale. Ma le old ale non erano state pensate per essere birre da taglio, finendo così per restare nei magazzini e utilizzate come moneta per i facchini che si adoperavano in birrificio. Il cambio del calcolo delle tasse sui prodotti alcolici basato sul grado plato decretò la fine produttiva delle old ale. Nel secolo scorso, la ripresa dello stile e un apprezzamento che ha varcato l’Atlantico direzione Stati Uniti.

Nel tentativo di esplorare le diverse vie del gusto ci siamo immersi nella dolcezza dei malti, sperimentando per la prima volta una dessert beer. Ovvero, come trasformare un dolce in una birra e, in particolare, una crostatina di visciole. Tra i malti, l’utilizzo dell’avena dona corpo e masticabilità a questa ale da sei gradi e mezzo, pensata per rendere calde le lunghe e intense giornate di festa. Le note di caramello e biscotto si bilanciano con le visciole in fermentazione, arricchendone l’aroma. L’utilizzo del lattosio lascia in bocca un retrogusto dolce ed invitante, regalando una leggera sensazione di vaniglia. Per donarvi tutta la freschezza e il calore di una crostatina di visciole appena sfornata.

SOURCHERRY PIE debutterà in anteprima giovedì 30 novembre presso il ristorante SATRICVM con un menù ideato dallo chef Max Cotilli. Per essere poi presentata al Cheers 2 di Latina (Piazza del Quadrato) giovedì 7 dicembre.

SOURCHERRY PIE – (Dessert Beer)

Sourcherry Pie

“La cucina di una società è il linguaggio nel quale essa traduce inconsciamente la sua struttura” Claude Levi Strauss

Con Sourcherry Pie si ritorna a girovagare nel Villaggio Globale. Un’esplosione di malto, e avena in particolare a dare corpo e masticabilità a una dessert beer in cui predominano note di caramello e biscotto. Oltre ad arricchire l’aroma, l’utilizzo della visciola in fermentazione alleggerisce la presenza sul palato per questa ale da sei gradi e mezzo, che si frantumerà in bocca come una corposa crostatina di visciole.

Il consiglio è di mangiarla, più che berla.

Dati tecnici
Alc. 6,5%
IBU: 15
EBC: 35

Ben trovati amanti degli eventi del Pontino. Questo mese abbiamo rimandato il nostro appuntamento per l’ultimo venerdì in taproom, che quest’anno vi ha visti assetati, affamati e numerosi più che mai, a partire già dai primi caldi. No per paura del freddo, visto che la nostra taproom è sempre calda e pronta ad accogliervi. Ma per un motivo ben preciso, anzi preferiremmo dire per un menù molto particolare. Giovedì 30, infatti, il Pontino si trasferisce da Saticvum per una serata culinaria a cura dello chef Max Cotilli. In anteprima le due nuove creazioni partorite dal nostro mastro birraio Matteo: Sourcherry Pie e Black Flag, che verranno presentate ufficialmente nelle prossime settimane e di cui, almeno per ora, non vi anticipiamo nulla … bere per credere!

In casa Pontino, si sa, non si sta mai fermi e chi conosce il nostro Egidio, questo lo sa bene. In questi mesi abbiamo macinato km a suon di litri portando i nostri sorrisi infustati e imbottigliati tra festival, serate dedicate e presentazioni che non ci hanno risparmiato il fegato. Sono in arrivo e disponibili dai primi di dicembre i fustini da cinque litri. Ad accarezzare le nuove pareti di questo formato per festaioli non poteva essere che la nostra prima nata: Runner Ale, American Pale Ale sempre in splendida forma. A seguire 5 litri di buio con Hopped Ink, imperial stout in pieno stile da 9% Alc.

Ma novembre passa in fretta, i fusti finiscono in un batter d’occhio e le feste comandate non tardano ad arrivare. Natale con i tuoi? D’accordo, ma qualche giorno prima fossi in voi lo passerei in taproom col Pontino. Ci stiamo preparando a festeggiare il nostro compleanno con voi … Seguici per novità e aggiornamenti!